A vegan recipes' blog for those who love eating healthy, with taste for the palate but also for the eyes, and do good to the environment and not harm animals...

21/10/15

FERMENTO IN CASA E FUORI E NUOVI BURGER DI LEGUMI ANTICHI - MY NEW LEGUMES BURGER

La novità è che ieri ho creato un evento su Gnammo!
Il 20 novembre vi aspetto a casa mia per cenare e provare la mia cucina dal vivo :)
I posti sono ancore 5 posti (tre sono già stati prenotati in un lampo), il prezzo è ridicolo perchè tornerete a casa ubriachi rotolondo e ve lo scorderete immediatamente.
Questo è il link dell'evento, trovate menù e dettagli.
Chi non viene è un folle! Ahahahah...



Prima però vi aspetto per altri importanti appuntamenti.
Il 5 novembre sarò di nuovo ospite di Libella, a Saronno, dove cucinerò tre piatti a base di legumi, per il corso "Nobili di Spirito". 
Showcooking interattivo e degustazione per imparare a cucinare questi alimenti ricchi di proteine ma anche di moltissime altre proprietà nutritive.
Presto l'evento su Facebook con le info più dettagliate!
Qui sotto vedete anche la data di dicembre.


Vi ricordo poi che il 9 novembre sarò invece ospite di SocialVeg, una piattaforma unica in Italia, che permette di cucinare gratuitamente da casa con la guida di uno chef o di un foodblogger e preparare un piatto da gustare in famiglia o con gli amici. 
Cucineremo dei buonissimi pancake senza glutine con maionese di cannellini e crema di broccoli ;)
Appuntamento davanti al pc o al Mac alle ore 20 con tutti gli ingredienti pronti per rifare contemporaneamente lo stesso piatto insieme a me :)


Il 15 novembre invece terrò il mio corso a Milano, il tema questa volta sarà il Cioccolato: l'amaro fa amare il dolce. Chi non adora questo cibo speciale che coccola ogni cuore e rallegra tutte le pancie? 
Prepareremo diversi piatti salati e ovviamente dei dolci da urlo! 
Una domenica diversa per imparare a realizzare un menù per nulla banale, cioccolatoso dall'antipasto al dessert. Questo è il link all'evento e di seguito tutto quello che dovete sapere. 


Ora invece , dato che vi avevo promesso una ricetta buona, ve ne scrivo una: vado sul classico, ma non troppo!
Burger vegetali!
Li adoro, sono un secondo piatto perfetto, sempre. 
Li puoi mangiare caldi o freddi, infilati in un panino con verdure e hummus di ceci, oppure appena sfornati con un bel contorno di patate al forno e veg-maio... 
Li puoi fare grandi o piccolissimi, tipo finger-food; rotondi, quadrati, schiacciati o perfettamente sferici. Sono buoni impanati e cotti in padella oppure al forno, sono deliziosi se passati nel panko o in un mix di semi per creare una crosticina croccante, al sugo con origano e olive taggiasche, oppure ripassati nella farina di mais e fritti... L'elogio della polpetta non ha fine, cari miei! 

Qui ho usato la roveja, un antico legume ritrovato, simile al pisello ma scuro, dal gusto però più vicino a quello della fava. La roveja si trova ormai soltanto nell'Italia Centrale dove viene coltivata prevalentemente nelle Marche e in Umbria da agricoltori che vogliono diversificare e riscoprire le tradizioni. Che dire, bravi!!!

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Gli stessi burger potreste quindi farli con le fave oppure con i piselli, che però hanno un sapore più dolce.

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Ingredienti per circa 17-18 burger:

350 gr di roveja cotta
40 gr di farina di piselli
50 gr di farina di ceci
40 gr di pangrattato
3 cucchiai di verdure per soffritto (carota, cipolla, sedano)
1 cucchiaino di erbe aromatiche miste 
3 cucchiai di farina di mais
2 cucchiai di farina di riso
pangrattato per impanare
sale e olio evo q.b.

Per prima cosa ammollate i legumi per 5 ore, quindi cuoceteli in pentola a pressione per 40 minuti dall'inizio del fischio coprendoli con molta acqua, aggiungendo qualche foglia di alloro e un pezzetto di alga kombu. Se non volete usare la pentola a pressione dovranno cuocere anche due ore. 
Tenete presente che il peso del fagiolo secco raddoppia una volta cotto.

Scaldate qualche cucchiaio di olio evo, rosolate cipolla, sedano e carota, quindi frullate il tutto in un mixer con la roveja cotta, la farina di piselli, le erbe aromatiche e il sale.

La farina di piselli non è altro che piselli secchi spezzati macinati, la potete fare voi se avete un mixer potente oppure certi negozi biologici sono forniti di mulino e possono macinarvi qualsiasi cosa! 

A parte fate una pastella con acqua, farina di ceci e un pizzico di sale. 
La consistenza deve essere simile a quella dell'uovo sbattuto, serve infatti per legare le vostre polpette.
Aggiungete all'impasto questa pastella e il pangrattato. 
Dovrete avere un bel composto sodo, morbido ma non troppo. Se necessario aggiustate di sale. Se vi dovesse sembrare troppo molle aggiungete pane grattugiato.

Fate quindi una pastella con 3 cucchiai di farina di mais e due di farina di riso e acqua fredda (la consistenza, anche questa volta, dovrà essere simile a quella dell'uovo sbattuto).
In un altro piatto mettete invece il pane grattugiato.
Fate delle palline tutte uguali utilizzando un dosatore da gelato (lo spallinatore). 
Passatele prima nella pastella di mais e riso, quindi nel pangrattato.
Adagiate i burger su una placca foderata di carta forno, aggiungete erbe aromatiche fresche (salvia e rosmarino) e irrorate di olio evo.
Infornate per 25 minuti a 190 gradi.

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Ingredients for about 17-18 burger:

350 gr cooked roveja (or peas or fava beans)
40 gr pea flour
50 gr chickpea flour
40 gr bread crumbs
3 tablespoons of fine chopped vegetables: carrot, onion, celery
1 tsp mixed fresh herbs
3 tablespoons cornmeal
2 tablespoons rice flour
breadcrumbs to coat
salt and olive oil q.s.

First, soak dry legumes for the amount of hours necessary (no need to soak if you are going to use dry peas), then cook them in a pressure cooker for 40 minutes after the whistle covering them with plenty of water, adding a few bay leaves and a piece of kombu seaweed. If you do not want to use the pressure cooker will cook up to two hours (or less if you are using a different type of legume).
Keep in mind that the weight of the dry bean doubles once cooked.

Heat a tablespoon of olive oil; sautèe onion, celery and carrot, then blend it all with the cooked roveja, the pea flour, herbs and salt.

Aside make a batter with water, chickpea flour and a pinch of salt.
The consistency should be similar to the beaten egg, in fact it serves to tie your burgers.
Add to the mix this batter and breadcrumbs.
You should have a not too soft compound. If necessary add salt.
If it seems too soft, add bread crumbs.

Then make a batter with 3 tablespoons of corn flour, two of rice flour and cold water (the consistency, again, will be similar to the beaten egg).
In another dish put the breadcrumbs.
Make little balls using an ice cream dispenser.
Put in the first batter of corn and rice flours, then in bread crumbs.
Put the burgers on a baking sheet lined with parchment paper, add fresh herbs (sage and rosemary) and a drizzle of extra virgin olive oil.
Bake for 25 minutes at 190 degrees.

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17/10/15

EXPO, MIVEG, SIMONE SALVINI E PAN999, LA CUOCHERELLONA, AMICI VECCHI E NUOVI E IL CORSO DA LIBELLA

Quanti arretrati!
Sono 10 giorni che non scrivo perché sono stata impegnata su molti fronti, ma andiamo con ordine.
Se siete curiosi leggete di seguito, se siete solo golosi, una ricetta buona buona vi attende nel prossimo post!

Sono stata invitata ad un evento in Expo, non ci ero ancora stata e credo proprio che se non fosse giunto tale invito non ci avrei messo piede.
Avrei voluto sbagliarmi, ma quello che sono riuscita a vedere non mi è piaciuto molto; la sensazione dominante potrei riassumerla in una sola parola: spreco.
Spreco di spazio, di energia, di risorse economiche.
Una specie di Gardaland del cibo: grandi marchi, famose catene, fast food e cibo in scatola. Ovunque. Tanto. Troppo.

La mia è stata una visita di qualche ora, quindi non posso dare un giudizio definitivo nè approfondito, ma sono rimasta basita dai banconi di alimenti fintissimi che decoravano (?) il Decumano, asse centrale della Fiera: banchi di frutta e verdura, ma anche di pesci morti, maiali tagliati a metà e appesi, caciotte e formaggi, prosciutti e salami.
Questo è il cibo che nutre il Pianeta?
Questo è il cibo che lo sta uccidendo!

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Uno spazio interessante che ha visto sfilare Chef nazionali ed internazionali importanti ed eventi di rilievo è stato di sicuro lo spazio Identità Expo, promosso da Identità Golose e San Pellegrino.
Ci sono state poi, durante questi 6 mesi, conferenze degne di nota, con ospiti notevoli e preparati, dove si è parlato di clima, sostenibilità, ecologia, biodiversità.
Peccato che la maggior parte delle persone comuni dubito che abbiano partecipato a tutto ciò, al massimo hanno fatto ore di fila al Padiglione del Giappone.
Un amico ha detto, "Sei ore? Fai prima a prendere un aereo e andarci, in Giappone!" LoL

Il Padiglione più interessante, il Biodiverity Park, si trova in un angolo vicino all'ingresso Est, per nulla centrale, mentre avrebbe dovuto essere ben visibile.
L'unico ristorante bio vegetariano è quello di Alce Nero Berberè, dove ho assaggiato un'ottima pizza marinara a lunga lievitazione.
Certo la pasta al pomodoro, i falafel e l'hummus sono vegan di natura, e di sicuro qualche altra cucina etnica e non, offre piatti vegetali, ma -code a parte- la ricerca è logorante.
Ovunque l'offerta di cibo che fa male a tutti è imbarazzante e totalizzante.

Osservazioni poco favorevoli a parte, sono stata in Expo per la presentazione del Consorzio Brianza che Nutre, progetto per lo sviluppo turistico della Brianza lecchese, promosso attraverso la ricerca e la valorizzazione di eccellenze del territorio: aziende agroalimentari, alberghiere e manifatturiere insieme a istituzioni culturali e sociali. 
Una delle attività che fanno parte del Consorzio che mi ha colpito di più per audacia e spirito d'iniziativa è di sicuro quella dei ragazzi di Zafferano Padano, che dal 2011 hanno deciso di coltivare questa spezia proprio in una zona tradizionalmente vocata ad altre colture (lo zafferano cresce bene dal Centro Italia in giù). 
Molto bello anche il B&B a conduzione famigliare da Man, a Barzago, tra Como, Milano e le Prealpi, dimora dei primi dell'800 che ospita 3 raffinate stanze dotate di ogni corfort.
Da visitare quando il tempo si farà di nuovo bello è l'Oasi di Galbusera Bianca, che si definisce un agriturismo bio di charme. Ha un ottimo ristorante veg :) ed è immerso in un'oasi WWF per la biodiversità, organizza diverse attività per grandi e bambini in un paradiso a contatto con la Natura.


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Sabato 10 ottobre sono stata con tutta la family al MiVeg all'Idroscalo.

Il festival animalista milanese organizzato da Vita Da Cani Onlus in collaborazione con Essere Animali si fa ogni anno più vivace ed interessante, conferenze e showcooking si sono susseguiti per tutto il weekend (peccato non averne visto mezzo... Essere Mamma ha detto, Stai con me e zitta!).
Gli stand degli espositori offrivano ottimi prodotti alimentari (ho comprato il sale Kala Manak, quello che sa di uovo, un ragù vegetale, delle sottilette vegetali, una crema spalmabile alla papaya, delle mandorle siciliane bio... Poi sono finiti i contanti e anche lo shopping, peccato!).

Oltre al cibo si potevano trovare anche attrezzature indispensabili per nutrirsi in modo sano e completo come estrattori ed essiccatori (voglio l'essiccatoreeeeeee... amoreeeeeee ho detto indispensabili, hai notato?!); non mancavano prodotti per la cura del corpo e abbigliamento, ovviamente cruelty free, e poi tanti libri e stand informativi per vivere vegan a 360 gradi.

Peccato non aver potuto partecipare alla proiezione del film ecologista prodotto da Leonardo Di Caprio Cowspiracy: The Sustainability Secret quella sera! 
Anche se sono convinta che più che vederlo noi che si va al MiVeg, sia un documentario che dovrebbero passare su Rai1 in prima serata.

Abbiamo pranzato sotto il tendone all'aperto: il sole ha reso la giornata davvero piacevole; l'Idroscalo, con i caldi colori delle foglie autunnali, e' un posto incantevole, con un sole così poi! Più bello che in agosto.
Il cibo l'ho trovato discreto, ben presentato, vario ma poco saporito, i dolci invece ottimi!
Mancava un piatto per bimbi, una semplice pasta al pomodoro sarebbe bastata, Bibi ha mangiato solo pane :(
In compenso e' impazzita per ogni singolo cane (ed erano moltissimi) che le sia passato vicino!
E noi siamo impazziti dietro a lei per trattenerla dal buttarsi su ogni peloso piccolo o grande che fosse!
Se non vivessimo in un appartamento metterei in programma di portarne a casa uno, per la sua gioia e la gioia del suo papi... Forse un giorno!  

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Foto di Essere Animali

Domenica 11 ottobre sono stata invece a vedere il mitico chef Simone Salvini presso lo Swiss Corner a Milano: teneva uno showcooking in collaborazione con l'azienda milanese San Vincenzo per promuovere il brand Pan999, pentole delle meraviglie in argento puro.

Lo chef si e' dimostrato come sempre una persona squisita, gentile, appassionata del suo lavoro e della cucina vegetale, la sua cultura e' vasta ed e' sempre affascinante vederlo al lavoro!
Le padelle in argento ovviamente sono una chicca, una novità assoluta e pare raggiungano la perfezione delle padelle di fattura francese, le migliori sul mercato, finora.
Le caratteristiche tecniche sono elevatissime: conducibilità estrema, funzionalità e modernità delle linee nonostante le difficoltà tecniche oggettive dovute alle variabili di lavorazione del materiale stesso.
Se fossi uno chef con una cucina tuta mia ne vorrei una batteria, ora. 
I costi non devo essere irrisori, ma la qualità e le prestazioni si pagano, anche in cucina!

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Pan999 - San Vincenzo
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Blinis con maionese di nocciole e insalata russa scomposta

Dopo lo showcooking sono volata a Monza da Erica, La Cuocherellona.
Per festeggiare il suo compleanno (ed assegnare un premio) ha organizzato una cena presso Il Moro, elegante ristorante di pesce che ha egregiamente realizzato -solo per me- un ottimo menu' di ben 8 portate vegan!
Prima di arrivare non sapevo che sarei stata io la vincitrice, ma con mia grande sorpresa e sommo piacere ho vinto il contest Un Mondo di BenEssere promosso proprio da Erica, proprietaria dell'agenzia viaggi Mai Soli Nel Mondo, al quale avevo partecipato questa estate con i miei muffin di legumi al vapore.
E' stata una serata memorabile, ho conosciuto Erica di persona per la prima volta, e le mie aspettative sono state tutte attese: e' una ragazza speciale, dolce ma tosta, dallo sguardo sincero e appassionato! La sensazione è di conoscerla da sempre, dopotutto chissà?! Forse siamo state sorelle in qualche vita precedente o universo parallelo :)
Mi ha fatto piacere anche conoscere gli altri ospiti, abbiamo chiacchierato dei più svariati argomenti (cibo, cibo cibo... Ahahaha...) e il tempo e' volato!
E' rassicurante sapere che i social network, tanto biasimati, ogni tanto regalino il piacere di fare nuovi incontri, molto reali. Se vogliamo possiamo incontrare chi sta dietro questo schermo, basta aver voglia di alzarsi e uscire...

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I miei muffin di legumi, il dessert vegan de Il Moro, il premio del Contest di Erica e un libro...

In questi ultimi 10 giorni abbiamo avuto anche due coppie di amici ospiti a cena.
La prima coppia, Yuri e Alessia, sono amici di Andrea, io fino all'altra sera non li conoscevo, ma oggi posso dire che e' stata una piacevole scoperta: Yuri fa il fotografo, Alessia fa mille lavori, di sicuro quello che ama di più -anche se non e' purtroppo la sua principale occupazione- e' l'insegnate di fitness.
Ho preparato il sedano rapa al forno con uno squisito fondo bruno, salsa base imparata al Joia, una meraviglia di cui, prima o poi, vi svelerò la ricetta.
Poi ho fatto i miei spiedini di tofu affumicato, zucca e ananas, la ricetta la trovate qui: sono buonissimi, anzi, di più! Contorno di broccoli saltati con gomasio e rösti di patate!
Come dessert una crema allo zafferano con crumble di farro, cioccolato fondente in scaglie e pere alla cannella.
Ah... Vi ricordo che impareremo a gestire questo cavolo di tofu al prossimo corso, il 25 ottobre! Dovete venire e imparerete a cucinarlo come si deve e anche, garantisco, ad amarlo!

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La seconda coppia di amici che e' venuta a trovarci sono stati Gianluca e Sara.
In realtà Sara e' una dolce amica di vecchia data, Gianluca lo abbiamo conosciuto proprio quella sera a cena. Lui fa il giornalista per Style, l'inserto del Corriere, Sara e' direttrice in Prenatal.
Non ci vedevamo da qualche annetto, non era ancora nata Bianca, quindi e' stato davvero piacevole ritrovarsi e recuperare il filo dei discorsi, di certo le novità' non mancavano...
Per l'occasione ho fatto degli stick di farifrittata con carote e zucchine con 4 creme: guacamole, crema di cannellini alla paprika affumicata, hummus di azuki con crema di noci e salsa ketchup.
A seguire lasagne di farro integrale con besciamella di latte di mandorle, crema di broccoli, tofu e uvette. Per concludere un bel crumble di cachi, mele e banana!

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Ultima news in ordine di tempo ma non di importanza e' stato il corso da Libella, il bel negozio a Saronno della mitica Marta di cui vi avevo parlato tempo fa, all'epoca dell'inaugurazione di questa estate.
Il titola della sarta era "Non di solo pane", abbiamo infatti parlato di cereali, come cuocerli e renderli gustosi. Ho preparato tre piatti: riso integrale con zenzero e gomasio e lenticchie; farro e orzo con scorrette di limone e timo accompagnato da ceci e zucca al latte di cocco al curry: crema di cous cous dolce con marmellata di mirtilli e biscottino.
12 partecipanti, un solo ometto :) Tutti interessati e attivi, hanno chiesto, interagito, assaggiato e fatto il bis!

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Il prossimo appuntamento "Nobili di spirito" verterà sui legumi, quindi per chi fosse di zona vi aspettiamo il 5 novembre! Telefonate o scrivete a Marta e prenotate il vostro posto al più presto.

06/10/15

ULTIMI CORSI E UNA TORTA SALATA - BOK CHOY AND LEGUMES PIE

Finalmente ho sistemato le foto del corso di fine settembre!
Eccole qui sotto :)

Grazie, come sempre, a mio marito che ha montato aggeggi e lavato piatti senza risparmiarsi, a mia madre che ha coccolato Bibi in nostra assenza, a Lagostina per le pentole, alla Stefy per il reportage e a tutte le partecipanti che si sono date da fare, hanno tagliato, lavato, affettato, impastato, arrotolato, spallinato e giustamente alla fine si sono godute il frutto di tanti sforzi! 
W la Cina e W il Giappone, a modo nostro :)

Spero che ora metteranno in pratica quanto imparato.
Come ho già detto a tutte, perchè un gesto diventi fluido bisogna solo fare e rifare, così quello che ci sembrava impossibile sarà poi banale ;)
Qualcuno disse: “Essere depressi è un'abitudine; essere felici è un'abitudine: la scelta spetta a te.” 
Anche cucinare sempre le stesse cose è un'abitudine, ci fa sentire al sicuro, non ci fa perder tempo, non ci espone al rischio di sbagliare.. 
A voi la scelta di sperimentare e cambiare, sbagliare e crescere, tentare di nuovo e riuscire!
La cucina è una bella metafora della vita...

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Insalatina fresca con avocado e alghe
Miso soup con tofu, erba cipollina e sesamo
Involtini primavera di verdure con salsa agrodolce
Ravioli cinesi di verdure con salsa di soia e zenzero
Spaghettini di soba con verdure e crema al tahin
Riso alla cantonese con farifrittata, tofu affumicato e pisellini
Roll di cous cous con zucca e avocado con sfere di pomodoro e fragole
Mochi di riso con crema al sesamo e cacao

Questo weekend invece ho frequentato il mio ultimo step alla Joia Academy, come sempre meravigliosa esperienza: belli i miei compagni, belle le ricette e le tecniche, belli gli chef. Quindi grazie a Fabrizio, Sauro, Raf, Marco e a tutti i ragazzi che hanno dato una mano in cucina anche se avrebbero potuto riposare.
Un grazie speciale allo Chef Leeman, ambasciatore di grandi valori e importanti tematiche!
A Febbraio sosterrò l'esame per il diploma... Vi racconterò...
Si conclude un piccolo ciclo, altri se ne apriranno, ho già puntato l'occhio su nuovi mondi da esplorare... Andrea rassegnato mi ha detto Eh, lo avevo immaginato... ;)

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Proteine vegetali: tofu, tempeh e seitan

Dopo tanto cucinare (e assaggiare) posso forse lasciarvi senza una ricetta da provare?
Visto che ormai l'autunno e' qui tornano in auge le torte salate, e il forno acceso scalda un po' l'ambiente finche' non potremo accendere i caloriferi ;)

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Ho fatto una brisee' al vino con farina semi integrale e ho farcito con crema di legumi, marmellata di cipolle rosse e Bok Choy o Pak Choy.

Cos'e' il Bok Choy? E' un cavolo cinese molto buono!
Appartiene alla famiglia delle crucifere, come i broccoli, i cavoli, la verza, il cavolo cappuccio, il cavolo nero e la rucola; è caratterizzato da foglie carnose e croccanti simili a quelle delle coste; ha un sapore delicato e, diversamente dagli altri cavoli, ha un profumo gradevole.

Come tutte le crucifere, a fronte di poche calorie (solo 19 Kcal/100 g), è ricco di proprietà salutari: contiene infatti fibre, notevoli quantità di vitamina C, K e quelle del complesso B, sostanze e sali minerali dall’azione anticancerogena e anti colesterolo. Ha il vantaggio di contenere quantità maggiori di polifenoli, antiossidanti e caroteni.

Dove acquistarlo?
Da qualche tempo in Italia, oltre che nei negozietti di prodotti tipici etnici, si trova molto facilmente anche nei supermercati.
A differenza degli altri cavoli che vengono coltivati nei mesi freddi e dunque tipicamente invernali, il Bok Choi può essere coltivato anche in tarda primavera e in estate.


Ingredienti per la brisee':

300 gr di farina T2
110 gr di vino bianco secco
80 gr di olio di semi
1 pizzico di sale

Impastate tutti gli ingredienti insieme, fate una palla e lasciatela riposare coperta con la pellicola finche' preparate il ripieno.

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Per il ripieno:

300 gr di fagioli borlotti cotti
2 Bok Choy
1/2 limone, la scorza e il succo
1 cucchiaino di tahina
1 cucchiaino di curry
2 cm di zenzero tritato
4-5 cucchiai di marmellate di cipolle rosse
olio evo, sale e pepe q.b.

Per prima cosa frullate i borlotti con olio, sale, pepe, curry, il succo di limone e 1 cucchiaino di tahina (pasta di sesamo, la trovate nei negozio bio, spesso anche al super) e qualche cucchiaio di acqua, finche' sarà liscia ed omogenea. Alla fine aggiungete le scorze di limone tagliate finemente e mescolate affinche' si amalgamino.Tenete da parte.

Lavate e tagliate il cavolo cinese a strisce di 2-3 cm. 
Scaldate l'olio extravergine in una padella capiente, aggiungete il Pak Choy e fatelo saltare velocemente per circa 5 minuti, poi aggiungete lo zenzero tritato e aggiustate di sale e pepe.

A questo punto unite la crema di borlotti al Pak Choy mescolando bene.

Stendete ora la vostra brisee' dello spessore di 4 mm circa con un matterello e adagiatela all'interno di uno stampo foderato di carta forno.
Fate uno strato di marmellata di cipolle, quindi riempite con l'impasto di cavolo e borlotti.
Livellate bene e se completate con le strisce di brisee'.

Potete sostituire la marmellata di cipolle con delle uvette ammollate che andranno aggiunte al Bok Choy saltato.

Cuocete in forno statico per 40 minuti a 180-190 gradi.
Non vi dico neanche quanto e' buona, provatela voi stessi!

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Ingredients for brisee':

300 gr wholemeat flour
110 gr dry white wine
80 gr seed oil
1 pinch of salt

Mix all ingredients together, make a ball and let rest covered with plastic wrap until you prepare the filling.

For the filling:

300 gr cooked beans
2 Bok Choy
1/2 lemon, zest and juice
1 teaspoon of tahini
1 tsp curry
2 cm of chopped ginger
4-5 tablespoons red onion marmalade
extra virgin olive oil, salt and pepper q.s.

First blend the beans with oil, salt, pepper, curry, lemon juice, tahini, and 3-4 tablespoon of water, until they become smooth and homogeneous. Finally add the lemon peel finely chopped and stir well. Keep aside.

Wash and slice the Chinese cabbage into strips of 2-3 cm.
Heat the olive oil in a large skillet, add the Pak Choy and stir-fry it quickly for about 5 minutes, then add chopped ginger, salt and pepper.

At this point add the cream of beans to Pak Choy and stir well.

Spread now your brisee' with 4 mm thickness and place it into a mold lined with parchment paper.
Make a layer of onion jam, then fill with the mixture of cabbage and beans.
Level well and complete with brisee' strips.

You can replace the onion jam with the soaked raisins that should to be added to the stir-fried Bok Choy.

Bake in oven for 40 minutes at 180-190 degrees.
I do not even tell you how much greedy this pie is, try it yourself!

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02/10/15

WOW-MIX E PASTA FROLLA TOP SECRET - SPICES MIX AND MY TOP SECRET SHORTBREAD RECIPE

Un segreto per una pasta frolla che vi sorpenderà?
Usate le spezie!
Aggiungetele nell'impasto insieme a scorza di limone e di arancia e vi garantisco che non sarà la solita crostata! 

Io faccio un mix che poi utilizzo anche in creme, budini, torte lievitate, ecc... 
E' una bomba, infatti l'ho chiamato WOW-MIX! Ahahah... 
Da veramente un sapore unico ai dolci.
Ovviamente potete decidere di omettere alcuni ingredienti se preferite, ma vi assicuro che così si armonizzano perfettamente.

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Per il wow-mix di spezie:
5 foglie di alloro
3 rametti di timo
2 cucchiaini di chiodi di garofano
3 anici stellati
1 stecca di vaniglia
2 bastoncini di cannella

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La cosa migliore e' lasciar seccare tutti gli ingredienti che non lo siano già: se avete un essiccatore ottimo, se no usate il forno, 120 gradi per 10-15 minuti. Oppure lasciate tutto all'aria per qualche settimana (parlo dei semi di vaniglia, alloro e timo).
Poi frullate tutto con un mixer potente oppure con un macina caffè.
Conservate in un vasetto ben chiuso, in un luogo asciutto, ed utilizzate ogni volta che vi serve un tocco di magia :)

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Ora per darvi subito modo di utilizzare questa meraviglia vi posso confidare, ma non ditelo a nessuno, la mia ricetta della pasta frolla vegan super testata e assicurata!

Ingredienti per una tortiera da 24-26 cm:

350 gr di farina semi integrale
150 gr di zucchero di canna grezzo
95 gr di olio di semi
95 gr di acqua
1/2 cucchiaino di cremor tartaro
2 cucchiaini di spezie wow-mix
1/2 limone, la scorza
1/2 arancio, la scorza

Impastate prima gli elementi secchi compreso il wow-mix.
A parte fate una "maionese" con acqua e olio frullandoli con un minipimer, aggiungetela quindi all'impasto, lavoratelo qualche minuto, avvolgetelo nella pellicola e lasciate riposare in frigo almeno un'ora in modo che la farina assorba bene tutti i liquidi.
Stendete poi l'impasto con uno spessore di circa 3/4 mm e farcite a piacere :)
Se vi avanzano i ritagli potete anche fare le classiche strisce incrociate.
Cuocete per 30-35 minuti a 180 gradi.

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For the spices mix:
5 bay leaves
3 sprigs thyme
2 tsp cloves
3 star anise
1 vanilla pod
2 cinnamon sticks

Let dry all the ingredients: if you have a good dryer good for you, if not, use the oven: 120 degrees for 10-15 minutes. Or leave everything the open air for a few weeks (vanilla seeds, bay leaf and thyme).
Then whisk them all with a powerful mixer or a grinder.
Store in a tightly closed jar in a dry place, and use whenever you need a touch of magic :)
Now to give you immediately how to use this wonder I can give you -but do not tell anyone- the recipe of my vegan shortbread, it's super tested and guaranteed!

Ingredients for a 24-26 cm pan:
350 gr wholemeal flour
150 gr brown sugar
95 gr vegetable oil
95 gr water
1/2 teaspoon cream of tartar
2 teaspoons spices mix
1/2 lemon, zest
1/2 orange zest

Mix all the dry elements including the spices mix.
Apart do a "mayonnaise" with water and oil whisking them together with a blender, then add it to the dough, knead a few minutes, wrap it in plastic wrap and let stand in refrigerator at least an hour so that the flour absorbs well all liquids.
Then roll out the dough with a thickness of about 3/4 mm and fill to taste with your favorite jam :)
Bake for 30-35 minutes at 180 degrees.

29/09/15

VEGAN BROWNIES CIOCCOLATO, COCCO E UN INGREDIENTE A SORPRESA - BEET, CHOCOLATE AND COCONUT VEGAN BROWNIES

Qual e' l'ingrediente insolito in questo dolce?
In realtà e' un classico abbinato al cioccolato; in rete si trovano mille e una ricetta con questi ingredienti, io ho provato a farne una tutta mia, dosi comprese e, anche se insegnano che con i dolci non si improvvisa, un minimo di esperienza e un pochino di coraggio sono sufficienti per riuscire a combinare qualcosa di buono!

Tornando a noi, come mangiate le barbabietole?

Io devo ammettere che non le amo particolarmente, e comunque le preferisco crude piuttosto che cotte anche perche' in genere questa versione si trova pronta in buste sottovuoto e secondo me non e' cotta, e' cottissima!
Se invece le cuoci tu si possono lasciare croccanti e la storia cambia un po'...
A casa nostra comunque non sono un frutto amato, mio marito proprio non le può vedere: ricordo bene la sua faccia delusa quando ho tentato di nasconderle -si fa per dire- in un estratto con mela e zenzero :(

Ok, ma fanno così bene, uffa!
Allora oggi sono andata sul camuffamento dolce: brownies cioccolato, cocco e barbabietole!
Esperimento riuscito! Dopotutto se aggiungi del cioccolato a qualsiasi cosa diventa buona per forza ;)

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Ingredienti per 1 teglia:

200 gr di farina semi integrale
170 gr di zucchero di canna grezzo
200 gr di cioccolato fondente 70%
70 gr di olio di vinacciolo (o altro olio di semi)
2 barbabietole crude
18 gr di cremo tartaro
30 gr di cocco in scaglie
3 cucchiai di latte vegetale (io ho usato riso/cocco)
3 cucchiai di cacao amaro in polvere
1 cucchiaino di vaniglia Bourbon in polvere
1 pizzico di sale

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Per prima cosa pelate, tagliate a dadini e cuocete la barbabietola in acqua bollente per circa 10-15 minuti. Quindi frullatela con il mixer.

In una ciotola unite tutti gli ingredienti secchi: farina e zucchero setacciati, vaniglia, sale, cremor tartaro e cacao in polvere e mescolate bene.
Aggiungete l'olio, le scaglie di cocco e la barbabietola frullate e mescolate di nuovo.

In un pentolino fate sciogliere il cioccolato fondente con il latte vegetale a fuoco dolce.
Aggiungete il cioccolato fuso all'impasto.

Foderate una teglia con la carta da forno, versatevi l'impasto e cuocete a 180-190 gradi per 40 minuti.

Tagliate a quadrati e decorate con scaglie di cocco :)

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Nota bene: 
1- la barbabietola e' una rapa piuttosto dolce, ma ha un sapore terroso e acido che va contrastato con zucchero e cioccolato, per questo le dosi di questi ingredienti sono altine ;)
2- volendo potete sostituire il cocco con della frutta secca, usare una parte di farina di nocciole o mandorle, aggiungete dei frutti di bosco... Provate!
3- lo zucchero di canna puo' essere sostituito con zucchero di cocco, idem per l'olio di semi sostituibile con olio di cocco pero' in dosi minori.
4- se non avete barbabietole fresche potete sempre usare quelle già lessate che si trovano facilmente in ogni supermercato.
5- non trovo più l'info precisa, ma ricordo che tempo fa avevo letto sul blog di Marco Bianchi che l'abbinamento barbabietola+cioccolato e' una bomba per gli sportivi!

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Ingredients for 1 baking sheet:

200 gr wholemeal flour
170 gr brown sugar
200 gr dark chocolate 70%
70 gr grape seed oil (or other vegetable oil)
2 raw beets
18 gr cream of tartar
30 gr coconut flakes
3 tablespoon of vegetable milk
3 tablespoons unsweetened cocoa powder
1 teaspoon vanilla Bourbon powder
1 pinch of salt

First peel, cut into cubes and cook the beets in boiling water for about 10-15 minutes. Then whisk them with the mixer.
In a bowl combine all the dry ingredients: flour, sugar, vanilla, salt, cream of tartar and cocoa powder and stir well.
Add the oil, the coconut flakes and beets puree and stir again.
In a small saucepan, melt the chocolate with a little of vegetable milk on low heat.
Add the melted chocolate into the mixture.
Line a baking sheet with parchment paper, pour the mixture and bake at 180-190 degrees for 40 minutes.
Cut into squares and decorated with coconut flakes :)

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Please note:
1- the beets are turnips pretty sweets, but they have an earthy and acidic flavor that needs to be fought with sugar and chocolate, that's the reason why the doses of these ingredients are pretty high ;)
2- you can replace the coconut with nuts, use a part of hazelnut flour or almonds flour, add any kind of berries...
3- brown sugar can be replaced with coconut sugar, the same for the seed oil that can be replaced with coconut oil, however in smaller doses.
4- if you do not have fresh beets, you can always use those already boiled that are easy to find in any supermarket.
5- I can not find the exact information, but I remember that long ago I read somewhere that pairing chocolate and beetroot is a bomb for athletes!

24/09/15

PESCHE GOLOSE AL CACAO - GREADY COCOA PEACHES

Mancano solo un paio di giorni al mio corso di cucina Viaggio tra Cina e Giappone, ed è un po' di tempo che in casa nostra si mangiano solo piatti orientali: ravioli, udon, riso, alghe, mochi...

Oggi avevo bisogno di qualcosa di altrettanto buono ma che mi desse un po' di carica mentale.
Sì, perchè i cibi che ci ricordano momenti felici della nostra vita, la casa, la famiglia, le occasioni di gioia, la condivisione a tavola di cose buone e chiacchiere libere, da sempre un estremo conforto.

Più avanti vi dico perchè sono un po' stanca, ma prima di tediarvi con i miei racconti vi scrivo la ricetta, ok?! Quanto sono brava?!

Dunque la ricetta viene da un dolce che ci preparava mia madre un bel pò di anni fa... 
Solo che non era decisamente un dessert vegan e non era nemmeno molto salutare :) 
Lo faceva con le pesche sciroppate, la Nutella e gli amaretti sbriciolati. 
Oggi lo condivido con voi, ma in una veste decisamente più buona, cioè buona per la salute, gli animali e il Pianeta, ma -giuro!- altrettanto golosa!

Ed è un pochino il mio saluto all'estate: con le ultime dolci pesche che ho trovato dico arrivederci a questi mesi stupendi di sole e caldo, al calore che porterò con me per illuminare il nostro autunno, stagione magica di nuovi inizi e grandi slanci.

La crema è fatta con la tahina (non vi dico più cos'è, tanto lo sapete, se no googolate ;) ed è colpa del mio amico Ivan, grande chef d'aspirazione, pizzaiolo per necessità, se ne sono ormai dipendente.
E' così veloce da preparare e così buona che può diventare una potente droga! Vi ho avvisati ;)

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Ingredienti per 2 porzioni:

2 pesche
5 cucchiai di tahina
2 cucchiai di sciroppo di riso
1 cucchiaio di cacao in polvere
1/2 bicchiere di sciroppo di sambuco
1 manciata di pistacchi al naturale

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E' molto semplice.
Tagliate a metà le pesche e togliete il nocciolo.
Disponetele su una placca ricoperta di carta forno e irroratele con lo sciroppo di sambuco (se non lo avete, potete spolverarle con dello zucchero di canna grezzo, meglio se a velo, o con sciroppo d'agave diluito in un goccio di acqua).

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In una ciotola unite la tahina, il cacao e lo sciroppo di riso (potete usare il dolcificante che preferite, come sciroppo d'acero o d'agave, e regolarvi sul grado di dolcezza che vi sembra più giusto per voi),e mescolate bene creando una crema spalmabile (ottima anche sul pane o sulle gallette a colazione ovviamente).
Tritate grossolanamente i pistacchi.
Riempite le pesche con la crema al cacao e i pistacchi.
Infornate per 20 minuti a 180 gradi.
Gustatele appena tiepide... Da paura!

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Ingredients for 2 servings:

2 peaches
5 tablespoons tahini
2 tablespoons rice syrup
1 tablespoon cocoa powder
1/2 glass of elderberry syrup
1 handful of natural pistachios

It's very simple.
Halve the peaches and remove the core.
Arrange them on a baking sheet covered with parchment paper and sprinkle with elderberry syrup (if you have not it, you can sprinkle with brown sugar, preferably powdered, or agave syrup diluted in a little water).

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In a bowl mix well the tahini, cocoa and rice syrup (or you can use the sweetener of your choice, such as maple syrup or agave) creating a spreadable cream (also excellent on bread or biscuits for breakfast, of course).
Chopp coarsely the pistachios.
Fill the peaches with cocoa cream and pistachios.
Bake for 20 minutes at 180 degrees.
Taste them just warm ... Terrific!

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Tornando a noi, sono un pò stanca, perchè domenica scorsa ho partecipato alla fiera Salone Salute, Benessere & Alimentazione a Treviglio, con tre show cooking sabato e tre domenica, oltre al fatto che questa settimana, senza un giorno di pausa, stia preparando il corso di domenica.
Tornando allo scorso week end, per quanto mi riguarda è andato molto bene: i piatti sono piaciuti moltissimo; le ricette che avevo stampato sono andate a ruba; il nostro spazio all'ora X era sempre pieno di persone interessate ed attente; ma organizzare ogni dettaglio e poi cucinare per due giorni non è stato del tutto rilassante :))) 
Non me ne abbiano i cuochi veri che questo lavoro lo fanno quotidianamente per parecchie ore di fila! 

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Ora però devo ringraziare un po' di persone ed aziende. 
Per primo Francesco, che con grande entusiasmo, energia e disponibilità ha organizzato (da solo!) la fiera, che è ancora una piccola realtà, ma che di sicuro è destinata a crescere, perchè se fai le cose con amore e passione come lui ad un certo punto i premi arrivano!

Poi voglio ringraziare Valeria, cioè la mia compagna d'avventure.
Lei è una serissima dottoressa in Filosofia ed esperta di Mindful Eating, ed ha introdotto ogni incontro con grande abilità, trattando temi delicati con garbo e professionalità, con dolcezza e concretezza, con leggerezza ed efficacia.
E' stato bello alternarci durante i laboratori in modo naturale e spontaneo, perchè pur facendo cose diverse parlavamo la stessa lingua, perchè il cibo e l'approccio ad esso -sia che tu lo stia preparando sia che tu lo stia consumando- è legato alla cura di sè e all'evoluzione personale. 
Il cibo è un mezzo meraviglioso per crescere e scoprire qualcosa di noi più di quanto a volte possiamo immaginare.

Un grazie di cuore va a Piacere Terra, azienda che commercializza prodotti biologici di qualità con sei punti vendita in provincia di Milano e Bergamo, azienda che mi ha fornito i prodotti per gli show cooking. 
Vi consiglio sinceramente di fare un salto nel negozio più vicino a casa vostra, ogni punto vendita è davvero ben fornito, il personale è molto disponibile e i bistrot che affiancano i supermercati sono deliziosi (e offrono moltissimi piatti vegan). 

Un enorme grazie a Lagostina, che mi ha dato invece delle ottime pentole e padelle, realizzate con i materiali più innovativi, perfette per tutte le mie ricette! 
Questo marchio per me è molto importante, mi ricorda tanto la mia nonna: con la sua pentola a pressione Lagostina infatti cucinava praticamente ogni cosa! E mia madre dopo di lei...
Di sicuro ora queste pentole mi accompagneranno ovunque!

Grazie infine a mio marito, a mia madre e mia suocera (che hanno tenuto a turno la mia piccola patata dall'alba al tramonto); alle ragazze di Piacere Terra, Ilaria e Priscilla; a Myriam, la giovane hostess della fiera; a Davide di Lagostina; a tutti gli espositori che sono passati da noi, ci hanno conosciute, hanno fatto il tifo e hanno assaggiato ed apprezzato i miei piattini vegan (nonostante la diffidenza iniziale fosse parecchia!)

16/09/15

CALAMARI DI PASTA CON CREMA DI SEDANO RAPA AL TIMO E CIPOLLE DI TROPEA - PASTA WITH CREAMY THYME CELERIAC AND RED TROPEA ONIONS

E' un po' di tempo che non posto una ricetta di un primo...
Condire una pasta può essere molto semplice, ma cucinare qualcosa di particolare e gustoso, equilibrato ma anche sorprendente, non banale ma allo stesso tempo molto semplice e veloce non è così scontato.

Devo dire grazie alla Joia Academy, dal momento che la base del condimento arriva proprio da lì... D'altronde si spera che io non vada a scuola per poi non imparare nulla ;)

Ho preparato infatti una crema di sedano rapa che mi hanno insegnato ad utilizzare come manteca per i risotti o come base per alcune salse. 
Mi servirà sabato a Treviglio, al Salone Salute, Benessere e Alimentazione, dove terrò alcune dimostrazioni (o show cooking come dicono i fighi e anche tutti gli altri ormai) proprio per mantecare un risotto...
Chi lo volesse assaggiare si presenti alle 12:00 e sarà accontentato ;)
Comunque qui c'è il programma della fiera e qui trovate tutti gli orari dei miei interventi, che saranno ben sei!
Dopo il week end, per chi non sarà venuto di persona, racconterò tutto, con foto, ricette e descrizioni dei piatti.

Tornando al sedano rapa volevo solo farvi sapere che è stupefacente, in ogni senso! Cioè ti sorprende e ti droga! La crema ha un sapore delicatissimo e se la assaggi una volta poi non ne puoi più fare a meno. Anche se non ti piace il sedano, sì!

Ho usato una stupenda pasta con germe di grano dell'Antico Pastificio Morelli 1860
Davvero ottima, cuocendola si sentiva il profumo di grano, dato dall'aggiunta del germe fresco nell'impasto, parte che in genere viene tolta per facilitare la conservazione delle farine.

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Ingredienti per 2 porzioni:

200 gr di pasta tipo calamari
1/4 di sedano rapa
2 cipolle di tropea
1 cucchiaio di sciroppo d'agave
20 gr di olio extravergine
sale e timo q.b.

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Tagliate il sedano rapa a cubetti regolari.
Cuocetelo per 10-12 minuti in acqua bollente salata.
Scolatelo e tuffatelo in acqua e ghiaccio.
Asciugatelo bene in una padella antiaderente per pochi minuti.
Frullatelo con l'olio extravergine e il timo fino ad ottenere una crema liscia e spumosa.

Tagliate le cipolle non troppo fini.
Scaldate due cucchiai di olio in una padella, quindi saltate le cipolle per 4 minuti a fuoco moderato. A metà cottura aggiungete il sale e lo sciroppo d'agave.

Cuocete la pasta in abbondante acqua salata.
Stemperate la crema di sedano rapa con un mestolo di acqua di cottura.
Scolate al dente e conditela con la crema.
Servite e aggiungete la cipolla caramellata e qualche germoglio a piacere.

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Ingredients for 2 servings:

200 gr pasta
1/4 celeriac
2 onions from Tropea or red ones 
1 tablespoon agave syrup
20 gr extra virgin olive oil
salt and thyme q.s.

Cut the celeriac into regular cubes.
Cook for 10-12 minutes in boiling salted water.
Drain and put into water and ice.
Dry it well in a pan for a few minutes.
Whisk it with the olive oil and thyme until creamy smooth and frothy.
Cut the onions not too fine.
Heat two tablespoons of oil in a pan, then sautee the onions for 4 minutes over medium heat. Halfway through cooking, add salt and agave syrup.
Cook the pasta in plenty of salted water.
Dilute the cream of celeriac with a ladle of pasta cooking water.
Drain the pasta al dente and toss it with the cream.
Serve and add the caramelized onions and some bud to taste.

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